Alfa Romeo potrebbe essere slegata in futuro dai marchi Fiat e Lancia con cui ha condiviso buona parte della sua storia recente. A sostenere questa tesi sono alcune fonti vicine a Fiat Chrysler Automobiles, secondo le quali Sergio Marchionne avrebbe deciso di scorporare il brand di Arese dal gruppo Fiat rendendolo autonomo e seguendo così la strada fatta da Ferrari e Maserati.
La novità potrebbe essere annunciata il prossimo 6 maggio a Detroit, in occasione della presentazione del piano industriale 2014-2018 di FCA. Interpellato sulle indiscrezioni, Sergio Marchionne non ha voluto commentare, ma pare che la decisione di rendere autonoma Alfa Romeo sia vista come la soluzione ideale per valorizzare il marchio e dare vita al suo definitivo rilancio.
Come società a sé stante rispetto Fiat Group Automobiles S.p.a, Alfa Romeo renderebbe infatti visibili al pubblico i propri bilanci, rendendo più credibile e trasparente il piano di espansione previsto dai vertici societari, che mirano a far ripartire le vendite di
Arese puntando sui segmenti di lusso
dei mercati di Europa, America, Africa e Medio Oriente, ovvero
posizionandosi in quelle redditizie nicchie solitamente appannaggio dei
concorrenti tedeschi.
Il
nuovo assetto societario non sarà però sufficiente per far crescere
Alfa Romeo, che punterà su nuovi prodotti nati dall'inedita piattaforma a trazione posteriore attualmente in fase di sviluppo. Su questa base nasceranno una nuova media e la probabile Alfetta, un'ammiraglia sportiva erede diretta della 164, oltre ad un SUV di fascia alta.
Il primo modello arriverà sul mercato entro il 2016, dando il via ad una piano di espansione il cui costo sarebbe di circa 5 miliardi di euro, almeno secondo le stime di alcuni analisti. Le sinergie con gli altri marchi di FCA vedrebbero inoltre lo sfruttamento della rete di vendita Jeep
in Nord America, ma c'è anche chi parla della possibilità di spostare
il quartier generale Alfa Romeo da Torino a Modena, vicino alle strutture Maserati, anche se in questo caso pare sia arrivata la smentita di Marchionne.
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