L'Alfa Romeo Pandion è una concept car realizzata dalla carrozzeria italiana Bertone per celebrare i cento anni della casa automobilistica italiana Alfa Romeo. Il concept, realizzato sulla base della Alfa Romeo 8C Competizione è stato presentato al salone dell'auto di Ginevra 2010.
Bertone Pandion è una vettura perfettamente marciante e costruita su
base Alfa Romeo 8c Competizione. Nel senso, che la vettura è stata
spogliata della livrea disegnata dal tedesco Wolfgang Egger e
rimpiazzata da quella di Mike Robinson. Usa un motore V8 da 4,7 litri e
450 cv di origine Maserati/Ferrari montato longitudinalmente sul pianale
Granturismo accorciato.
La Pandion è un tipo di auto sportiva con carrozzeria di tipo coupé ed un abitacolo volto a contenere 4 posti (con abitabilità di tipo 2+2).
Il design è ispirato al rapace Pandion haliaetus, un falco pescatore presente anche in Italia, da cui prende appunto il nome.
Il frontale, dalle linee molto pulite, è caratterizzato
fondamentalmente da un unico profilo; tale disegno è ricavato da un
vuoto scavato nel frontale stesso (il concetto stilistico ricorda
l'alloggiamento dei fari dell'Alfa 159/Brera che a loro volta riprendono il concept Brera della Italdesign).
Anche qui vi sono inglobati i gruppi ottici, sul concept Pandion però
questo vuoto continua anche al centro del frontale, inglobando lo
scudetto, e quindi scende ed arriva fino all'estremità inferiore del
paraurti.
Il posteriore è frammentato in tanti piccoli pezzi di materia che
danno l'idea che la vettura si dematerializzi a causa della velocità.
Tali elementi, di materiali diversi, danno una sensazione di leggerezza e
dinamicità, alcuni di questi sono trasparenti, permettendo alla luce
dei dispositivi di direzione e dei fanali posteriori di attraversarli.
Molto probabilmente l'effetto visivo del posteriore della vettura vuole
ricordare anche le piume del corpo di un uccello.
Gli sportelli della vettura sono molto particolari, suggestivi e
caratteristici. La Bertone ha puntato molto sulla loro forma e
soprattutto sulla loro apertura, tant'è che pure il logo della vettura
stessa li riprende esplicitamente. La loro forma ingloba praticamente
tutta la fiancata della vettura e ruotando su un perno posto
all'estremità posteriore del corpo dell'auto, si aprono verso l'alto. La
forma, ad "ali spiegate" ricorda appunto le ali del rapace da cui
deriva, in picchiata durante un attacco.
Gli interni, ben visibili anche ad auto chiusa poiché sia il tetto sia gli sportelli sono dotati di ampissime aree vetrate, sono caratterizzati da un tunnel centrale quasi interamente in materiale composito di colore bianco, in netto contrasto col nero della strumentazione e del cruscotto e il verde acqua dei sedili.
Inizialmente era prevista la realizzazione di una piccola produzione, ma
,alla fine, l’unica allestita è quella che si è vista al Salone di
Ginevra del 2010. E che si vocifera sia stata venduta ad un ricco
collezionista, motivo per cui, quando venne provata dal Top Gear
italiano aveva la centralina plafonata a 4000 giri/min e non poteva,
quindi, scaricare a terra tutta la potenza di cui è dotata. Oltre ad
un’assicurazione milionaria.
Ogni altra cosa all'interno è perfettamente funzionante, a partire dal grande
schermo/computer da cui si gestisce ogni cosa. Ma non è un’auto
pratica. Le scissor-door sono enormi (4,20m) e non si possono aprire
ovunque, per ovvi motivi. Oltre a non avere nemmeno il tergicristallo
che in un concept sarebbe stato del tutto inutile. Per non parlare, poi,
del gel-tecnico usato per i sedili, capace di illuminare a giorno
l’abitacolo nottetempo.
Nessun commento:
Posta un commento